Tal parece que hoy, hablar en estos términos, ocasionan en los niños quién sabe qué traumas y complejos que puedan afectar su personalidad para siempre...
Así lo debe entender, supongo, el obispo (así con minúscula) que dispuso relevar de la enseñanza del catecismo a un pobre sacerdote suizo que no hizo más que cumplir con su deber de transmitir las Verdades de la Fe a los más chicos.
La pregunta que yo me hago es si ese "obispo" conoce, de casualidad, lo que la Iglesia enseña? O pusieron ahí a un tal porque no tenían a quién poner y eligieron al primero que encontraron?
Suspender a un sacerdote porque enseña las Verdades de la Fe! Parece un chiste, no? Pero no nos sorprendamos porque está muy a tono con la "nueva primavera" que nos han enchufado y lo digo en criollo! Hacemos una apuesta? A que al obispo no le van a tirar de las orejas desde el Vaticano? A que no? Ojalá yo pierda!
Ah, me olvidaba, a los y las pobres Franciscanos/as de la Inmaculada los/las siguen apaleando y no van a parar hasta que no queden rastros de su paso por la Viña del Señor, así como los conocimos antes del comisariamiento.
La fidelidad a la Iglesia perenne se paga así!
La paciencia de Dios es infinita pero... hasta cuándo?
Miserere
De "Corrispondenza Romana"
Punito dal suo vescovo per essere un sacerdote Cattolico
La
stampa internazionale – anche quella italiana – ha ripreso con una
certa evidenza la notizia relativa a don Thomas Ladner, il sacerdote
austriaco sospeso dall’insegnamento per aver parlato ai suoi alunni di
inferno e Purgatorio. Nessuno però si è chiesto cosa ci fosse dietro il
duro provvedimento assunto dal Vescovo di Innsbruck, mons. Manfred
Scheuer, nei confronti di questo suo giovane prete, a soli 36 anni già
molto apprezzato come docente di religione dai genitori dei bimbi
iscritti presso la scuola elementare di Stans, in Tirolo, un paese di
1.500 anime in tutto.
La decisione della Diocesi li ha sorpresi. Ed amareggiati. Al punto
da spingerli ad organizzare in fretta e furia una raccolta-firme, per
riavere, col prossimo anno scolastico, don Thomas in aula. Lo stesso
Sindaco, Michael Huber, ha inviato una forte lettera di protesta in
Curia, definendo la decisione di revoca dell’insegnamento «inaccettabile», unilaterale e causa di scompiglio presso la comunità locale, che, secondo quanto riportato dal quotidiano Tiroler Tageszeitung, non sarebbe stata minimamente consultata in una scelta pur gravida di conseguenze. Sugli scolari e sulle famiglie.
La “colpa” del reverendo non sarebbe solo quella d’aver parlato in
classe dei Novissimi e della famiglia con un linguaggio giudicato dalla
Diocesi «retorico» e «non più attuale», «inadatto ai bambini ed al loro stato di vita».
No, l’altra “grave” colpa di don Thomas, cooperatore peraltro presso la
locale parrocchia, sarebbe quella di voler vivere sul serio la propria
vocazione, al punto da portare abitualmente la talare. Comportamenti
evidentemente sgraditi in Diocesi. Ma perché?
Il Vescovo, mons. Scheuer, nella Conferenza Episcopale austriaca, è
responsabile dei settori Caritas e Pax Christi. Di quest’ultima è
addirittura Presidente nazionale. E Pax Christi, in Austria, predica
l’ambientalismo, il pacifismo, l’antimilitarismo, l’antinuclearismo,
l’egualitarismo, l’ecumenismo, il conciliarismo – con annessi «segni dei tempi»
-. Tutti gli “ismi” ideologicamente possibili, insomma. Ma non solo.
Basta uno sguardo al sito di Pax Christi Österreich, per cogliere come e
quanto punti sullo spirito di Assisi, sull’emancipazione delle donne e
sulla teologia femminista. Il Vescovo di Innsbruck è a capo di tutto
questo.
Quanto a morale sessuale ed accesso ai Sacramenti per i divorziati
risposati, in un’intervista rilasciata lo scorso 30 gennaio a Die Presse, mons. Scheuer ha dichiarato di aspettarsi un «processo dinamico»
da parte della Chiesa e di aver letto, in questo senso, come un segno
di speranza il fatto che il Papa avesse incaricato il Card. Kasper della
relazione d’apertura al Concistoro.
Ha salutato con gioia l’invito del Pontefice ad «avvicinarsi alle persone ferite con maggiore apertura», anche ammettendo «il diritto alla vita degli altri».
Purché questi altri non siano il Vescovo di Limburg, mons. Franz-Peter
Tebartz-van Elst, accusato – a detta di molti ingiustamente – di spese
eccessive nella realizzazione della nuova sede episcopale e perciò
sospeso dal mandato. Secondo mons. Scheuer, il comportamento del suo
confratello non sarebbe stato «saggio»…
Se la guida della Diocesi è questa, come aspettarsi in tutta onestà
un trattamento diverso per un sacerdote, la cui unica colpa è quella
d’esser prete sul serio e quella d’insegnare coerentemente la vera e
sana Dottrina cattolica? Avergli tolto l’insegnamento assume sempre più
il sapore dell’imboscata.
Don Ladner è andato in vacanza, rendendosi irreperibile ed evitando
così la tempesta mediatica abbattutasi su di lui, suo malgrado. Ma non
stupisce che dall’Ufficio per la Pastorale Scolastica e dallo stesso
Vescovo non sia giunta alcuna risposta alle tante voci di protesta
giunte dopo l’“epurazione” consumata: la loro speranza è che, opponendo
la congiura del silenzio, prima o poi gli animi si fiacchino e le
critiche cessino. (M.F.)
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