A medida que pasa el tiempo, me voy dando cuenta de cómo el abismo que se ha estado abriendo desde hace algunas décadas, ha alcanzado últimamente profundidades alarmantes! El "nuevo curso", iniciado hace poco más de un año, nos está ayudando a comprender cómo algunas mentalidades, ya deformadas por años de progresismo, están adquiriendo nuevos bríos, gracias a ciertos "ejemplos" que vienen de lo alto y que son "dignos" de ser imitados so pretexto de quedar fuera del coro...
Ante las desafortunadas palabras del nuevo presidente de la conferencia episcopal italiana, quien no se siente "identificado con los rostros inexpresivos de los que rezan el Rosario delante de las clínicas abortistas", habría que preguntarse si dichas palabras provienen de alguien que cree que pertenece a la Iglesia Católica o, por el contrario, ha preferido elegir el camino que lleva a una falsa religión mundial donde todo está permitido, menos a quienes defienden la Iglesia de Cristo y sus perennes enseñanzas, incluídas el repudio por el crimen abominable del aborto, el rezo del Santo Rosario, con o sin rostro inexpresivo, cosa que a este señor no debería importarle. Más debería preocuparse por el abandono en la defensa de los "principios no negociables" que, hasta que Benedicto XVI era Papa, y con él todos sus predecesores, se han ocupado de defender a costa del repudio de los hijos de las tinieblas.
Por suerte para nosotros, es un modo de decir, vamos conociendo... y defendiéndonos, de aquellos que prodríamos denominar falsos pastores que van saliendo a la luz y estar prevenidos porque seguramente no será ni el primero ni el último que aparecerá en nuestro horizonte. Lo importante es que podamos distinguir la luz de las tinieblas. Y que Dios nos ilumine para alcanzar esta gracia.
Miserere
Ante las desafortunadas palabras del nuevo presidente de la conferencia episcopal italiana, quien no se siente "identificado con los rostros inexpresivos de los que rezan el Rosario delante de las clínicas abortistas", habría que preguntarse si dichas palabras provienen de alguien que cree que pertenece a la Iglesia Católica o, por el contrario, ha preferido elegir el camino que lleva a una falsa religión mundial donde todo está permitido, menos a quienes defienden la Iglesia de Cristo y sus perennes enseñanzas, incluídas el repudio por el crimen abominable del aborto, el rezo del Santo Rosario, con o sin rostro inexpresivo, cosa que a este señor no debería importarle. Más debería preocuparse por el abandono en la defensa de los "principios no negociables" que, hasta que Benedicto XVI era Papa, y con él todos sus predecesores, se han ocupado de defender a costa del repudio de los hijos de las tinieblas.
Por suerte para nosotros, es un modo de decir, vamos conociendo... y defendiéndonos, de aquellos que prodríamos denominar falsos pastores que van saliendo a la luz y estar prevenidos porque seguramente no será ni el primero ni el último que aparecerá en nuestro horizonte. Lo importante es que podamos distinguir la luz de las tinieblas. Y que Dios nos ilumine para alcanzar esta gracia.
Miserere
Del blog "Chiesa e postconcilio"
sabato 17 maggio 2014
Eccellenza, non giudichi il volto di chi prega in favore della vita.

Mi chiedo in base a quale logica mons. Galantino possa escludere che nel cuore e nelle azioni di quelle persone impegnate a manifestare con la preghiera, che lui vede riduttivamente solo come "visi inespressivi" (un simil-bergoglismo pari a quello dei "peperoncini sottaceto"), non ci sia anche l'aiuto concreto per il prossimo.>Come se la preghiera e l'impegno sociale fossero due cose alternative...>E come se la vera capacità di lottare per la salute e il lavoro non venisse da un'interiorità e da una volontà animate dalla fede. Altrimenti sta parlando di semplice umanitarismo, non del vero umanesimo cristiano, cioè di cristianesimo.
>Come può un uomo di chiesa, sottovalutare la forza della preghiera, e anche del rosario? E non cogliere il significato dato a quelle manifestazioni? E addirittura esercitare la violenza di irridere chi vi partecipa, con la nuova arroganza clericale che usa misericordia con i lontani e disprezza e bastona i vicini?
Siamo arrivati al punto che, se dovessimo scrivere un articolo per ogni
esternazione delle Gerarchie e dello stesso Bergoglio - che rischiano di
sommergerci anche perché amplificate dallo tsunami mediatico -
entreremmo in un circuito demenziale. Ma val la pena riportare la
lettera che segue ripresa da La nuova bussola quotidiana:
«Eccellenza,
sono una donna ormai di mezza età che è passata attraverso l’amara
esperienza dell’aborto. Per ben tre volte ho soppresso la vita dei bimbi
che portavo in grembo. Solo la fede ritrovata per grazia mi ha fatto
comprendere l’atrocità di ciò che ho commesso, e mi ha condotto ad un
impegno in difesa della vita. Così, anch’io mi sono ritrovata tra quelle
persone che pregano davanti alle cliniche in cui avvengono quelli che
la Chiesa giustamente definisce “abominevoli crimini”. Se ho deciso di
recitare il rosario in quei luoghi è stato solo per implorare una grazia
per quelle povere donne. Ho pregato che il loro cuore potesse essere
illuminato in un momento di così cupo dolore.
Eccellenza, io non ho il volto patinato di un’attrice, ho un volto
normale uguale a quello di tante altre donne, ma sarebbe ingeneroso
definirlo “inespressivo”. Il mio volto è capace di ridere e di piangere
come il volto di ogni essere umano. Le posso assicurare, Eccellenza, che
quando il peso dei miei molti peccati ha fatto sgorgare lacrime amare
sul quel volto, un’espressione di dolore c’era. Eccome se c’era! Ancora
adesso riesco a commuovermi per quelle donne che non sono capaci di
accogliere il dono della vita. E per loro continuerò a pregare, anche se
questo Lei, forse, fatica a comprenderlo. Capisco, del resto, che come
uomo Lei abbia difficoltà ad immaginare cosa significhi la tragedia di
una maternità autonegata.
Nella Chiesa, Eccellenza, per quello che ho fatto non mi sono sentita
giudicata. Ed è per questo che io non giudico nessuno. Prego solo per
quelle donne che, a volte ignare, commettono i miei stessi errori,
precipitando, poi, nell’abisso di un eterno rimorso. Ecco perché,
Eccellenza, mi permetto indegnamente di suggerire anche a Lei di non
giudicare il volto di chi prega in favore della vita. La misericordia di
cui tanto giustamente parla Papa Francesco passa anche attraverso
questa capacità di amare e comprendere tutti i volti. Perché non
esistono volti inespressivi. Ogni volto, anche quello più orripilante, è
sempre un’espressione dell’anima. E ogni volto, Eccellenza, è sempre
l’immagine di Dio. Con devozione. Maria».
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