“La Chiesa deve mettersi al passo coi tempi"
Quante volte abbiamo sentito questo slogan! Quante volte fino all'esaurimento... Di quante parole vuote ci hanno riempito la testa per anni ed anni... Quanto tempo abbiamo perso ascoltando o leggendo stupidaggini di questo tenore! Quanto tempo buttato via! Quanto danno hanno fatto ed stanno facendo parole come queste!
Riprendo uno stralcio dell'articolo:
"Perché mai non potremmo vivere la messa come un tempo? Perché mai non potremmo ricevere i sacramenti come un tempo? Perché mai dovremmo stravolgere una prassi consolidata nella Chiesa da secoli per applicare le dubbie ricette ecclesiastiche di oggi? Perché il catechismo chiaro e semplice della tradizione non dovrebbe andare più bene? Perché mai nelle chiese gli uomini di oggi non potrebbero vivere la preghiera come i cristiani di duemila anni? Perché mai dovremmo cambiare le regole per accedere ai sacramenti, se queste nascono dalla verità del Vangelo, se queste custodiscono il dogma?
Loro, i clericali moderni, dicono che dobbiamo cambiare perché gli uomini di oggi non capirebbero. Ma anche questo non te lo spiegano, ti dicono che è così e che non si discute".
E' vero! Nessuno ce l'ha spiegato perché non c'era bisogno! Il lavaggio di cervello ha funzionato alla grande e così nessuno ha bisogno di spiegazioni!
Ma adesso tremano... Tremano perché si stanno alzando tante voci. Voci che sembravano perse per sempre sotto gli effetti del lavaggio di cervello. E cosa si fa per farle tacere? Destituzioni, silenziamenti, proibizioni, allontanamenti (i FFI, mons. Livieres, e adesso padre González del blog "Adelante la Fe" e tanti altri che negli ultimi due anni hanno dimostrato di "non mettersi al passo coi tempi").
Sappiano che non ci faranno tacere e se i preti fedeli vengono puniti dai loro vescovi, sappiano che continuiremo noi laici a dare battaglia a smascherare la menzogna!
Il Cristo modernista noi NON l'accettiamo!
Miserere
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Da "Chiesa e post concilio"
Dogmatica, ma non sul dogma

Editoriale di
Radicati nella fede - Anno VIII n° 2 - Febbraio 2015 [
qui]
Dogmatica su ciò che non è dogma, sembra proprio questa la situazione
della Chiesa degli ultimi decenni. Mentre si lasciano i teologi e i vari
pastoralisti scorrazzare in piena libertà dentro la dottrina cristiana,
riformulando pericolosamente le verità di fede fino a trasformarle e
sconvolgerle in qualcosa d'altro; mentre si lascia libero corso ad un
fiume di predicazione che rischia di non salvaguardare l'interezza del
Credo cattolico, si diventa dogmatici, fissisti, autoritari su ciò che
invece non è essenziale nella Chiesa, ad esempio sull'organizzazione
della pastorale nelle diocesi e nelle parrocchie.
Un tempo, invece, nella Chiesa ci si preoccupava di salvare i dogmi, la
verità e le verità contenute nel Vangelo. Un tempo, invece, si era
preoccupati di custodire e trasmettere l'integrità della morale
cattolica, ripetendo i comandamenti e declinandoli ai fedeli perché si
esercitassero ad applicarli alla concretezza della loro vita.
Anche nella disciplina, un tempo severa nella Chiesa, si era tali solo
per salvaguardare la sana trasmissione della Grazia di Dio nell'impianto
sacramentale. Si era severi nel garantire le condizioni per ricevere
con frutto i sacramenti, ma, ci sembra proprio così, non si dogmatizzava
sul resto. La storia della Chiesa è storia di libertà, di una grande
libertà nel rispondere alla volontà di Dio. Se pensiamo ai santi, ci
accorgiamo che non ce n'è uno uguale all'altro; nelle loro vite appare
la grande fantasia di Dio e la grande libertà dell'uomo nel compiere il
bene. Nello stesso tempo vediamo, nelle diversissime vite dei santi, una
uniformità impressionante per quanto riguarda i dogmi, cioè ciò che
hanno creduto, l'importanza data ai sacramenti, la centralità della
Messa, la vita concepita come partecipazione alla sofferenza redentiva
del Signore, l'amore alla Chiesa, la scrupolosità nelle opere di
misericordia, le fede nella vita eterna, la decisività della preghiera
per i vivi e per i morti, etc. Erano insomma un catechismo vivente:
potremmo con frutto fare dottrina partendo dalla vita dei santi di tutte
le epoche della cristianità, e giungeremmo a riscrivere sempre lo
stesso catechismo.
I santi, la Chiesa, erano uniformi, meglio uniti, nella fede e nella
disciplina che ragionevolmente ne discende, e non su tutto il resto.
Oggi, e veniamo al dunque, non è proprio più così: sei controllato su
tutto il resto, devi uniformarti ad uno “stile”, quello naturalmente
della “Chiesa moderna”. Se non ti uniformi, non appartieni più a questa
Chiesa; e se non ti buttano fuori, vivi come nell'ombra: sanno che ci
sei, ma fanno di tutto perché tu sia invisibile. Non interessa che tu
sia fervente cattolico, che tu custodisca tutta la dottrina della Chiesa
di tutti i tempi. No, ai burocrati del clericalismo moderno preoccupa
che tu non sia allineato al nuovo stile, allo stile moderno, alla Chiesa
rinnovata!
Questo è il nuovo dogma, è il super-dogma intoccabile, che avvolgendo
tutti i dogmi di sempre, li neutralizza e li avvelena nella nuova
ideologia.
I dogmi, quelli veri, sono le verità rivelate da Dio, che siamo tenuti a
credere per l'autorità di Dio che li rivela. La Chiesa ne è la custode,
la responsabilità grave dei pastori è trasmetterli perché salvino le
anime.
Il super-dogma della modernità invece non viene da Dio, l'hanno
inventato gli uomini. E pretendono di reinterpretare tutto secondo
questa lapidaria affermazione: “La Chiesa deve mettersi al passo coi
tempi, se non vuole restare fuori della storia”.
È una falsità che viene da lontano; la Massoneria ne è diventata la più
funesta propagatrice negli ultimi secoli; questa menzogna è entrata
pian piano nella Chiesa, oggi sembra aver vinto. All'interno di questo
bollettino troverete un bello scritto del P. Emmanuel, dove, parlando
del mistero d'iniquità, definisce la Massoneria “la cloaca di tutte le
corruzioni dell'umanità”. E cuore dell'opera massonica è questa
reinterpretazione globale del cattolicesimo in chiave moderna, per
trasformarlo in una inutile religione naturale, fatta di vuote parole di
solidarietà umana.
“La Chiesa deve mettersi al passo coi tempi, se non vuole restare fuori
della storia”: è una menzogna, per questo non ve la spiegheranno mai,
ma ve la imporranno con violenza. Non ve la spiegheranno, perché se lo
facessero dimostrerebbero la loro eresia, dimostrerebbero di non venire
da Dio.
Da sempre, dagli inizi, la modernità non fu mai la preoccupazione della
Chiesa. La sua preoccupazione fu sempre quella di essere fedele al
Signore Gesù, alla divina Rivelazione. Pensate ciò che scrive san Paolo
nella lettera ai Galati:
“Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un
vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema!
L'abbiamo gia detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un vangelo
diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema!” (Gal 1,8-9).
Impressionante! “Se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi
predicasse un vangelo diverso”... San Paolo mette in guardia i fedeli...
non solo un angelo dal cielo, ma nemmeno lui, il grande apostolo, può
cambiare una virgola alla fede, una virgola a quel vangelo che aveva già
loro predicato. E chi sono questi teologi- pastoralisti moderni, chi
credono di essere, per chiederci di modificare la fede reinterpretandola
secondo il super-dogma della modernità... la Chiesa deve adattarsi al
mondo di oggi, non può più fare oggi ciò che faceva un tempo?
Eh sì, ti dicono così, non potete fare più ciò che la Chiesa faceva un
tempo... dovete adattarvi al mondo moderno. Anche qui però non ti dicono
il perché, non ti spiegano.
Perché mai non potremmo vivere la messa come un tempo? Perché mai non
potremmo ricevere i sacramenti come un tempo? Perché mai dovremmo
stravolgere una prassi consolidata nella Chiesa da secoli per applicare
le dubbie ricette ecclesiastiche di oggi? Perché il catechismo chiaro e
semplice della tradizione non dovrebbe andare più bene? Perché mai nelle
chiese gli uomini di oggi non potrebbero vivere la preghiera come i
cristiani di duemila anni? Perché mai dovremmo cambiare le regole per
accedere ai sacramenti, se queste nascono dalla verità del Vangelo, se
queste custodiscono il dogma?
Loro, i clericali moderni, dicono che dobbiamo cambiare perché gli
uomini di oggi non capirebbero. Ma anche questo non te lo spiegano, ti
dicono che è così e che non si discute.
A noi sembra invece che sono loro, i clericali ammodernati, a non
sopportare la Chiesa, la Chiesa e la sua gloriosa storia di grazia e di
santità. Non l'hanno più sopportata, la Chiesa di sempre, perché ne
avevano smarrito le ragioni, e per non uscirne hanno lavorato per
cambiarla con il dogma della modernità. L’hanno cambiata davvero dove
hanno potuto, fino a sfigurarla, provocando la più grande crisi della
storia cristiana.
Ma la Chiesa è di Dio, per questo restiamo sereni nella Tradizione, attendendo l'ora della liberazione.